L’obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze anche importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L’obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e incide in maniera decisa sulla durata della vita perché può comportare l’insorgenza di pressione alta, diabete, apnee notturne e patologie cardiovascolari. L’obesità viene stabilita anche grazie all’indice di massa corporea (BMI): quando questo è pari o superiore a 30 parliamo di obesità.

Perdere peso è un passo decisivo nel trattamento dei problemi di salute legati all’obesità. Per farlo è fondamentale attuare cambiamenti nel proprio stile di vita: seguire un’alimentazione adeguata, condurre una vita attiva e dedicarsi con costanza all’attività fisica.

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Obesità

L’accumulo di grasso viscerale rappresenta un fattore di rischio di malattia cardiovascolare. Una dieta ricca di carboidrati e zuccheri può arrecare, nel corso del tempo, diverse patologie tra cui IL DIABETE. Il diabete è una patologia in cui si manifestano aumenti nel sangue dei livelli di glucosio. Può dividersi in diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2. Il più frequente è il Diabete di tipo 2, ma non sono da trascurare il Diabete di tipo 1 e il Diabete gestazionale, esistono inoltre altre forme di diabete meno frequenti.

Diabete di tipo 1

Il Diabete mellito tipo 1 si manifesta quando il pancreas non produce insulina. Generalmente, insorge in età giovanile. Questa patologia è irreversibile per cui la persona affetta da Diabete di tipo 1 dovrà assumere l’insulina necessaria dall’esterno.

Diabete di tipo 2

La caratteristica del Diabete mellito di tipo 2, una malattia metabolica, è la glicemia alta, rappresenta il 90% circa dei casi di Diabete. 

In genere il diabete di tipo 2 si manifesta dopo i 30-40 anni e diventa più frequente con l’aumentare dell’età.

Il sovrappeso è un problema che riguarda ancora troppi bambini. L’obesità in età pediatrica viene frequentemente associata alle seguenti problematiche:

  • Accumulo di grasso a livello del fegato (steatosi con o senza rialzo delle transaminasi);
  • Incremento dell’insulina con possibile evoluzione verso un diabete di tipo 2;
  • Aumento del colesterolo, dei trigliceridi e dell’acido urico;
  • Rialzo della pressione arteriosa;
  • Problemi ortopedici;
  • Disturbi psicologici.

4-6 anni: Un aumento rapido di peso in questa fase della vita si associa a un accumulo precoce di grasso e quindi all’obesità;

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Pubertà: in alcuni casi il momento puberale, soprattutto nei maschi, comporta un buon incremento di massa magra con riduzione di quella grassa e quindi un dimagrimento; tuttavia, un ragazzo che arriva all’età puberale in sovrappeso o che registra un aumento rapido di peso in questa fase della vita diventerà molto probabilmente un adulto obeso.

Spesso un bambino ingrassa pur non assumendo quantità esagerate di cibo. Questo perché nel 97-98% dei casi l’obesità infantile è legata all’associazione di fattori diversi:

  • Costituzione (familiarità: un bambino con entrambi i genitori obesi ha l’80% di probabilità maggiore di andare incontro al sovrappeso con possibili evoluzioni verso l’obesità);
  • Abitudini alimentari sbagliate con ritmo dei pasti alterati o selettività per certi alimenti;
  • Sedentarietà.

La restante percentuale (2-3%) è legata a cause di altra natura:

  • Genetiche (sindromi in cui frequentemente si associano obesità – bassa statura – ritardo mentale);
  • Ormonali (è assai raro che in età pediatrica l’obesità dipenda da un cattivo funzionamento della tiroide);
  • Cure farmacologiche prolungate (ad esempio cortisone assunto a grandi dosi per anni).